Storia

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme attinge le sue origini nella tradizione dei cavalieri medievali di ricevere l’accollata quale culmine del loro pellegrinaggio in Terra Santa. Il tutto è da mettere in relazione con l’alto significato del pellegrinaggio a Gerusalemme nel medioevo europeo. I cristiani si recavano in pellegrinaggio sui luoghi santi sin dalla fine dell’antichità. Dopo l’Editto di Costantino, noto anche come l’Editto di tolleranza, del 313 che proteggeva i cristiani, il pellegrinaggio cristiano conobbe una rapida evoluzione – una rapida ascesa. Il primo viaggio documentato storicamente di un pellegrino cristiano in Terra Santa  risale al 333 e prevedeva un tragitto dalla Francia a Gerusalemme. Lo scoperta del Santo Sepolcro e la susseguente consacrazione della Basilica del Santo Sepolcro nel 335 così come l’edificazione della Basilica della Natività a Betlemme per mano dell’imperatrice Elena e di suo figlio imperatore Costantino destò in tutta la cristianità un entusiasmo impetuoso

La basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme ai tempi dell’imperatore Costantino, da: Grabeskirche von Jerusalem, Geschichte-Gestalt-Bedeutung, Stuttgart 2000

L’origine storica dell’Ordine non è ancora chiarita anche se la tradizione la faccia risalire al tempo della prima crociata. In effetti i primi documenti storicamente accertati che comprovano un’investitura di cavalieri nominati «del Santo Sepolcro» datano del 1336. Da allora i papi gradualmente e regolarmente manifestarono la volontà di legare formalmente e giuridicamente l’Ordine alla Santa Sede.

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme godette sempre della protezione benevola dei papi che nel corso degli anni lo riorganizzarono e trasformarono concedendogli dei privilegi. Nel 1342 Papa Clemente VI confidò ai Francescani la custodia del Santo Sepolcro. Tuttavia, a quei tempi era concesso pure ai singoli cavalieri di procedere all’investitura / di accogliere di nuovi membri dell’Ordine. Papa Alessandro VI concesse nel 1496 ai Francescani la facoltà di conferire l’accollata sul Santo Sepolcro di Gerusalemme a nobili pellegrini e nobiluomini (diritto di investitura). In tal senso si evidenziava la componente religiosa dell’accollata e non quella militare. La dignità di cavaliere assunse così un nuovo significato: al posto dell’ideale della crociata subentrò la richiesta / l’esigenza che il cavaliere del Santo Sepolcro fosse un milite di Cristo (miles christi), che si ingaggiava per la fede cattolica, il Papa e la Chiesa. Di fianco alla nobiltà di sangue appare ora quale requisito della persona, l’appartenenza al clero nobile.

La concessione di questo privilegio ai Francescani fu rinnovata da parte di Leone X nel 1516 ed ininterrottamente fino a quando Pio IX nel 1847 ricostituì il Patriarcato latino di Gerusalemme.

Da un manoscritto ignoto del 1580 accollata di Heinrich Wölfli 1520 nella basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, da: Burgerbibliothek Ms. Hist. Helv. XX 168, f. 193; aus: Krüger, Jürgen: Die Grabeskirche zu Jerusalem, Regensburg 2000, S.185

Per l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro era importante che l’alta e la bassa nobiltà potessero ricevere l’accollata sul Santo Sepolcro di Gerusalemme. A partire dal secolo XV l’investitura non fu di esclusività della nobiltà di sangue / di nascita ma fu accessibile a patrizi e membri della borghesia. Trattasi comunque sempre di investiture singole quindi della creazione di singoli nuovi cavalieri. Il conferimento della dignità di cavaliere del Santo Sepolcro nella Basilica del Santo Sepolcro, ovvero sulla tomba del Signore, che per tutta la cristianità era il luogo storico di maggior venerazione, assumeva la sua particolare importanza ed era estremamente ambita già a partire dal secolo XIII fino al secolo XVI. Con l’accollata si entrava a far parte del ceto dei cavalieri, con il conseguente conferimento dei diritti di rango.
L’accollata conferiva il riconoscimento del più alto rango dignitario e onorifico nella società feudale medievale.

Cerimonia solenne in occasione dell’accollata nella basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme del 1584. Raffigurazione da: Luzerner und Innerschweizer Pilgerreisen zum Heiligen Grab in Jerusalem vom 15. bis 17. Jh., S. 88, Bericht von Melchior Lussy 1584.

La dignità di cavaliere del Santo Sepolcro comportava pure una serie di ben definiti privilegi onorifici. Per esempio i cavalieri avevano il diritto di portare quale segno esteriore / di riconoscimento, appesa ad una collana d’oro, la Croce di Gerusalemme, ancor oggi insegna del nostro Ordine. Era il vessillo di Goffredo di Buglione, il condottiero della prima crociata e primo reggente del nuovo regno di Gerusalemme.

A partire dal tardo medioevo troviamo diversi resoconti dell’accollata sul Santo Sepolcro. Una delle prime testimonianze scritte data del 1336 e si tratta della prima descrizione documentata del pellegrinaggio di un conte germanico. I primi pellegrini provenienti dalla Svizzera in Terra Santa e documentati in un atto sono il conte Rudolf von Montfort (1372) e il grigionese Rudolf von Marmels (1375).

Goffredo di Buglione, affresco di Giacomo Jaquerio a Saluzzo (Castello della Manta), 1420.

Ottone I di Grandson, sepolto nella cattedrale di Losanna, svolse un importante ruolo militare e politico durante l'assedio di Saint-Jean d'Acre (1291) e da altri due viaggi in Terra Santa (1271 e 1292). Un’ulteriore personalità sfuggente di pellegrino svizzero è Adrian von Bubenberg, l’eroe della battaglia di Morat (1476) che dieci anni prima intraprese il pellegrinaggio ottenendo il rango di cavaliere del Santo Sepolcro. Il suo figlio, Adrian II von Bubenberg emulò suo padre nel 1480 e venne investito cavaliere sul Santo Sepolcro.

Ottone I di Grandson, davanti all'altare della cattedrale di Losanna (fine del XIII secolo), Museo storico di Berna

La svolta decisiva nello sviluppo dell’Ordine è dato dalla ricostituzione del Patriarcato Latino di Gerusalemme (la diocesi in Terra Santa) nell’anno 1847. Questi non esisteva più dal 1291. Il sultano ottomano acconsentì alla Chiesa cattolica di ripristinare la propria struttura gerarchica in Terra Santa. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme è da allora a capo dei cattolici romani di quella regione che comprende oggi Israele, i territori occupati palestinesi, la Giordania e Cipro. Mediante lettera apostolica breve «Nulla celebrior» del 23 luglio 1847, Papa Pio IX riconosce personalmente il diritto esclusivo al Patriarcato Latino di Gerusalemme di concedere la dignità di cavaliere del Santo Sepolcro. Il custode francescano impartì in seguito a ciò per l’ultima volta l’accollata al primo Patriarca Latino Joseph Valerga che di seguito investì più di mille cavalieri.

Il 24 gennaio 1868, in pieno contesto di lotta tra Stato e Chiesa e di tentativi di centralizzazione della Chiesa romana, Papa Pio IX creò un Ordine Equestre pontificio strutturato gerarchicamente secondo delle chiare regole. Prese il nome di «Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme» (lat. Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani, abbreviato OESSH).

Papa Leone XIII attestò nel 1888 per mezzo di Scritto Apostolico la parità di diritti, doveri e grado nella condizione di membro, delle dame e dei cavalieri del Santo Sepolcro. Trattasi dell’unico ordine che raggruppa donne, uomini, ecclesiastici e laici aventi pari diritti.

Nel 1932 Papa Pio XI approvò i nuovi statuti e permise a cavalieri e dame di essere investiti nel luogo di appartenenza all’Ordine, quindi non più esclusivamente a Gerusalemme, come in uso attualmente. A partire da Pio XII un cardinale è nominato Gran Maestro cardinale dell’Ordine. Si tratta di un cardinale della Chiesa cattolica romana ed è il simbolo del particolare legame con la Santa Sede. La sede dell’Ordine è Roma; il suo blasone è la croce rossa di Gerusalemme.

Giuseppe Valerga, primo patriarco latino di Gerusalemme, 1848

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